Glutine nei cosmetici
Dato che la celiachia e l’intolleranza al glutine sono in percentuale maggiore “femminili”, quello del legame tra il glutine e i cosmetici è stato spesso un argomento di interesse.
«La dermatologia esclude la possibilità che l’applicazione topica di prodotti contenenti glutine su individui intolleranti possa scatenare fenomeni irritativi-allergici che compromettono il benessere cutaneo – spiega Leonardo Celleno, presidente di Aideco (Associazione italiana dermatologia e cosmetologia) – Va inoltre evidenziato che la celiachia è un’intolleranza alimentare che ha come organo bersaglio l’intestino tenue e, essendo una proteina di grandi dimensioni, il glutine non riesce penetrare nella pelle ed entrare in contatto con le cellule immunitarie presenti negli strati epidermici, scatenando reazioni allergiche».
La stessa Aic (Associazione Italiana Celiachia) ha dichiarato che non sussiste la necessità di evidenziare nei cosmetici l’assenza del glutine, in quanto non c’è un dato scientifico in grado di dimostrare che l’applicazione del glutine sulla cute corrisponda a un’effettiva reattività cutanea e non concede ai cosmetici il marchio Spiga barrata (che denota l’idoneità al consumo dei celiaci).
L’Aic ha inoltre ricordato che i detergenti (inclusi dentifrici, collutori e paste per dentiere) e i cosmetici in generale, tutti per uso esterno (compresi rossetti, lips per le labbra), non rappresentano un rischio per il celiaco e né per chi soffre di dermatite erpetiforme, anche se contengono glutine, in quanto il loro utilizzo è topico (cute, capelli, labbra, occhi, cavo orale ecc) e non implica alcun contatto con la mucosa intestinale (non si tratta di prodotti da ingerire).
Quindi anche per i cosmetici e i detergenti vale il fatto che diciture specifiche non sono affatto necessarie e nel caso non siano presenti non costituiscono un rischio per il celiaco.
«Il consumatore cerca purezza e libertà da tutto ciò che è contaminante e forse in questo senso è stata cavalcata l’intolleranza al glutine, che si aggiunge a una lunghissima lista di senza e free che si trovano oggi sulle etichette dei cosmetici, quali senza nichel, senza parabeni, senza conservanti – continua Celleno – Per il dermatologo, tuttavia, attualmente non esiste una malattia da glutine derivante da prodotti applicati sulla cute».
Fonte: Sanihelp.it